Aveva appena superato nella scrittura la fase dell'uso intensivo delle virgolette. Forse prima o poi avrebbe riscritto un libro che ne era di nuovo pieno. Ma da quella volta si convinse presto che la strada intrapresa era la divisione dei suoi primi due periodi esistenziali e dunque avrebbe scritto di quello. Le virgolette lo mettevano di fronte alla prova che le parole fanno difficoltà a parlare di parole.
Si mise a scrivere di piante, ma non si spinse troppo lontano, si limitava a descrivere quelle che vedeva dalla finestra mentre senza prestare attenzione alla tastiera e senza perdere d'occhio quelle masse incredibili di fronde vegetali, ne raccontava il movimento convulso, dondolante al vento, rabbioso come gli uccelli che gridavano sotto le grondaie, ingurgitando semi e fili d'erba, spiccando voli nella via piena di luce.




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filippo rosso


#025

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